L’animale domestico deve essere considerato come un figlio e, quindi, assegnato con affidamento condiviso. Tra le ragioni più frequenti di separazione ci sono gli animali domestici: alla base dei dissapori coniugali, infatti, sempre più spesso vi sarebbe l’eccessivo attaccamento di uno dei coniugi nei confronti del proprio cane o gatto.
Il Tribunale di Cremona nel 2008 decise di equiparare gli animali domestici alla prole, ordinando l’applicazione di tutte le garanzie previste per l’affido condiviso dei figli minori.
A confermare questo orientamento, ci ha pensato una recente ordinanza del Presidente del Tribunale di Foggia, statuendo che in caso di separazione della coppia, il giudice può disporre “che l’animale d’affezione, già convivente con la coppia, sia affidato ad uno dei coniugi con l’obbligo di averne cura, e statuire a favore dell’altro coniuge il diritto di prenderlo e tenerlo con sé per alcune ore nel corso di ogni giorno”.
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